Un colpo al cerchio e uno alla botte. Così si potrebbe considerare la situazione attuale dei consumi italiani secondo Confesercenti, una delle associazioni di categoria che rappresenta le imprese italiane del commercio.
Secondo uno studio dell’ente, infatti, si denuncia un drastico calo dei consumi degli italiani legato, ma non solo, agli ormai quasi due anni di crisi dettata dalla pandemia. Le concause di questo calo di consumi sono da imputare alla riduzione dei redditi del lavoro, l’inflazione e non manca anche una consistente fetta di popolazione che nutre grosse perplessità sul futuro (il 70% secondo l’ultimo rapporto del Censis).
I dati sul calo dei consumi parlano di cifre importanti, le famiglie italiane hanno speso in media quasi quattromila euro in meno rispetto agli anni pre pandemia.
Cifre consistenti, che impattano maggiormente su regioni come la Toscana, che si posiziona al primo posto tra le regioni con la diminuzione più drastica dei consumi, perdendo 9.119 euro di spesa per nucleo familiare, seguita da regioni come il Molise, con 5.903 euro, il Piemonte 5.724 euro. Meno sofferenti regioni come la nostra Sicilia, che perde solo 1.025 euro di spesa per famiglia, l’Abruzzo con 1.402 euro e il Lazio con 1.568.
In un secondo studio, sempre di Confesercenti, arriva però una sorta di sentimento positivo e una voglia di ricrescita, che si traduce nell’intenzione, da parte degli italiani, di tornare a spendere per regali e festeggiamenti natalizi.
Secondo le analisi, ogni italiano acquisterà in media 6 doni natalizi, per una spesa media complessiva che si aggira sui 238 euro. Tra le categorie di regalo più gettonate rimangono in testa i sempreverdi libri, scelti come regalo il 32% delle volte, l’abbigliamento, con un 31% nelle scelte, seguito dal settore gastronomico, scelto il 24% delle volte.
Cresce la scelta dei negozi fisici, dopo numerosi mesi di costante affidamento agli store online. Questi ultimi, nel 2020, sono stati scelti dal 59% degli acquirenti, dato che scende al 55% o meno, per l’anno corrente. Il compratore medio ha dichiarato che preferirà fare spese di persona, avvalendosi di negozi nel vicinato (44% contro il 17% del 2020), centri commerciali (38% dal 19% dello scorso anno) o mercatini di natale (14% contro il 2% del 2020), cogliendo la possibilità di valutare personalmente l’acquisto.