Grammichele: gli eventi per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

La giornata del 25 novembre, data simbolo della lotta alla violenza sulle donne è stata costellata da numerose iniziative locali nella città di Grammichele.

Nel corso della  mattina la presidente dell’associazione Triskele, Natascia Palermo, ha organizzato un incontro/confronto presso il liceo artistico “Libertini” sul tema della violenza di genere a cui sono intervenute la psicologa dott.ssa Arianna Germano, e la dott.ssa Santina Lazzara, assistente sociale della cooperativa “Opera Prossima”.

La stessa cooperativa sociale, nel pomeriggio ha inaugurato la panchina rossa, nella piazzetta antistante la chiesa Casa del Fanciullo. Il progetto è stato attuato anche grazie alla collaborazione di Natascia Palermo e di padre Massimiliano, parroco della Casa del Fanciullo.

Donne

Nel suo intervento iniziale, la presidente di Triskele ha auspicato l’installazione di panchine rosse anche nelle altre zone del paese quale strumento di monito e sensibilizzazione al tema della violenza.

La panchina è benedetta dal sangue di tutte le donne vittime di violenza e non a caso è rossa

 

Queste le parole con cui Padre Massimiliano ne ha evidenziato la valenza simbolica, la rappresentazione della sofferenza di tante donne maltrattate, violentate o uccise.

Conclusa l’inaugurazione, il pubblico è stato invitato a raggiungere il salone della Casa del Fanciullo per assistere agli interventi degli ospiti e ai contributi video realizzati dagli studenti del liceo artistico e dal gruppo del servizio civile universale che opera nel nostro comune da settembre scorso.

Dopo i saluti dell’assessore Rossella Ledda, che ha definito lodevole l’iniziativa, il primo intervento è stato dell’avv. Gianfranco Morello, che ha trattato della tematica della giornata sotto il profilo  giuridico.  Morello ha ricordato come nel 2019 il parlamento ha approvato il codice rosso, il reato di revenge porn. Durante la pandemia il numero di richieste di aiuto è aumentato e la sospensione dei termini processuali ha fatto emergere la totale insufficienza dei tribunali. Ha rimarcato inoltre l’ importanza del ruolo svolto dei centri antiviolenza che spesso sopperiscono ai ritardi e alle carenze legislative.

L’avv. Morello ha richiamato  la convenzione di Instanbul, siglata nel maggio del 2011, in cui la strategia per eliminare ogni forma di violenza e sopraffazione di genere è riassunta nella formula delle 3P: Prevenzione, Protezione e Punizione, e ha inoltre suggerito di aggiungerne una quarta, quella della Promozione, per rendere le donne più consapevoli della loro forza. Ha infine  concluso la sua esposizione affermando con una certa ironia che:

Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta”.

L’intervento di Martina Novello, coordinatrice del centro per donne di “Opera Prossima“, ha messo in evidenza come nell’ambito delle manifestazioni contro la violenza sulle donne, siano sempre le donne a parlare. Certamente importante che le donne abbiano piena  consapevolezza del problema e che facciano da portavoce anche per coloro che non riescono a esporsi, però sarebbe bello vedere una più attiva e numerosa partecipazione anche da parte degli uomini. Il lavoro svolto dall’associazione è una missione che mira a sostenere e aiutare le  donne vittime di violenza  perché riescano a trovare il sostegno e il coraggio necessario a denunciare i loro aggressori. È obiettivo irrinunciabile ridare alle donne fiducia in se stesse, a ritrovare le libertà perdute a realizzare i loro sogni.

A conclusione dell’evento è intervenuto lo psicoterapeuta dott. Daniele Modica che ha fatto un focus sul complesso meccanismo che porta l’uomo ad usare violenza contro la donna che ama. L’uomo violento è in realtà debole e fragile,  è una persona che quando realizza che la donna si stia allontanando da lui, perde il controllo ed esercita il potere della forza, appunto della violenza. Incapace di reagire con l’amore, con l’emotività, l’ascolto, il dialogo e quindi incapace di “trattenere” la donna con  la comunicazione, ricorre alla violenza. Diventa pertanto fondamentale aiutare gli uomini, educarli a comprendere, a capire ad accettare le scelte delle donne che dicono di amare.

Importantissimo il ruolo dei centri anti-violenza, della sinergia con le forze dell’ordine con un sistema giudiziario che tuteli sempre più le donne e ne garantisca una reale protezione anche attraverso la cura e il supporto psicologico agli uomini violenti.

Un‘utopia? Non lo so, ogni anno dico la stessa cosa e sono sempre qui a parlarne, speriamo di non doverne parlare più.

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