Si è tenuto domenica 16 maggio presso il parco archeologico di Occhiolà l’incontro, organizzato dalla sede locale di SiciliAntica, per il ripristino della lastra commemorativa dell’11 gennaio 1693, posta in occasione del trecentesimo anniversario dell’evento.
L’ospite, nonché autore dell’evocativa poesia incisa su lastra, il professore Raffaele Manduca, è stato accolto con entusiasmo dall’amministrazione comunale, dalle forze dell’ordine, dal presidente locale di SiciliAntica, dall’onorevole Francesco Cappello e da diversi concittadini curiosi di assistere e partecipare, sempre nel rispetto delle norme anti contagio.
Dopo la benedizione di Don Salvo Luca, è intervenuta Loredana Fragapane, presidente locale di SiciliAntica, che ha ricordato la valenza storica e celebrativa di cui si fa portatrice la poesia, che recita:
QUIDOVE PIETOSIIL TEMPO E LA MEMORIASERBANOFRA MASSI DIRUPATIED ERBAANTICHI RESTI DI MORTE E DI DOLORETENERO TORNA IL RICORDODEI FIGLI E DELLE FIGLIEDI ANIME ORMAI MUTE DI PAROLEA CONTEMPLARESOMMESSO COL PENSIEROIL TRAGICO DESTINO DI CHI VIVECHE DURA COME L’ATTIMO E SVANISCEMA SEMPREPASSIONE DI GINESTRADAL PIANTO IMPAVIDO RISORGE
“La cosa di cui sono più grato è che la mia parola, il mio pensiero, sia qui assieme al silenzio delle mie madri e dei miei padri, per far passare dal cuore questa tragedia, ma anche per ricordare la capacità avuta di andare avanti, di rinascere dalle proprie ceneri e risorgere” queste le suggestive parole che il professore Manduca ha rivolto ai presenti ad Occhiolà come monito di un passato lontano, ma certamente prezioso e da preservare.