Riceviamo e pubblichiamo una lunga lettera a firma del primo cittadino di Grammichele, l’avv. Giuseppe Purpora, per puntualizzare ancora una volta (alla luce dei continui comunicati stampa e prese di posizione dei vari gruppi consiliari) le motivazioni e l’attuale situazione che ha portato l’ente comunale ha proporre le modifiche delle aliquote tributarie a carico dei contribuenti grammichelesi, votate durante la seduta del consiglio comunale del 29 marzo 2019 (RIVEDI VIDEO)
Era necessario un chiarimento alla Comunità in risposta ai comunicati demagogici delle forze di opposizione dopo il consiglio comunale di venerdì scorso nel corso del quale, con grande senso di IRRESPONSABILITÀ’, le opposizioni, tutte compatte, hanno votato il diniego alle proposte di aumento di alcune imposte. Poche settimane fa, infatti, l’ufficio della ragioneria ci rassicurava sulla chiusura del bilancio di previsione 2019, dopo un intenso lavoro di riordino dei conti portato avanti dall’ex assessore, dott.ssa Giuliana Raniolo e dalla Dott.ssa Concetta Didio, responsabile dell’ufficio. Dopo un oculato esame di tutte le voci del bilancio, abbiamo ritenuto di verificare una di esse, derivante da una sentenza relativa ad una vicenda giudiziaria del passato e che prevedeva per l’Ente una entrata pari ad 189 mila euro, la quale risultava purtroppo incapiente. La responsabile dell’ufficio ragioneria, pertanto, proponeva l’aumento di alcune aliquote le quali dovevano essere obbligatoriamente approvate entro il termine del 31 di marzo 2019 onde recuperare, seppur solo in parte, il citato ammanco. Un sacrificio necessario per evitare conseguenze ben peggiori !! In sintesi, le proposte erano le seguenti: si proponeva un aumento dell’IRPEF ma solo per le fasce più abbienti; infatti si era previsto l’innalzamento della fascia di esenzione fino a redditi pari a 9.360,00 euro, che avrebbe comportato l’esenzione dal pagamento dell’imposta per circa 800 contribuenti, mentre l’aumento riguardava le fasce con redditi superiori ai 15 mila euro i quali, a titolo esemplificativo, avrebbero dovuto pagare una somma pari a € 7,50 in più all’anno. Il tetto massimo della tassazione, per redditi superiori ad 80 mila euro, sarebbe stato pari ad € 21,40 all’anno. Un capitale !!! Altro aumento riguardava la TOSAP per l’occupazione del suolo pubblico una tassa, questa, ferma al lontano 1994 e rivolta solo agli esercizi commerciali, bar ed altre similari categorie, nonchè per gli ambulanti che il venerdì partecipano alla fiera settimanale e che ci impegnano, con le nostre risorse economiche, a dover ripulire e ripristinare i luoghi da loro occupati. La tassa sulla pubblicità, invece, era rivolta alle categorie commerciali che disseminano il territorio di volantini e ciclostili e che quotidianamente invadono, non solo le cassette postali dei cittadini, ma anche le nostre strade ove vengono rinvenute. Un modesto contributo volto a compensare la difficile pulizia della nostra città. L’IMU sulla seconda casa, così come previsto dalla legge, avrebbe comportato un aumento per un importo pari allo 0,5 per mille, comportando un spesa annuale inferiore alle 10 euro annui per il cittadino proprietario di una media abitazione. Sulle tasse relative al trasporto del pulmino scolastico e sugli oneri di urbanizzazione, adeguati con legge dello Stato, ci si chiede: più mala fede o ignoranza ?? Non approvando questi minimi aumenti, secondo un disegno demagogico, hanno consegnato l’intera Comunità all’incertezza con conseguenze che porteranno sicuramente al taglio dei servizi rivolti alle fasce più deboli che viceversa si volevano tutelare. . Chiedevamo, insomma, un comportamento responsabile che avrebbe consentito, solo in parte, di sanare le responsabilità provenienti dal passato e che ancora oggi fanno sentire il loro peso sul bilancio del Comune che, ogni anno, deve accantonare oltre 400 mila euro per debiti provenienti dagli amministratori del passato. Alcuni dati per ricordare: nel 2015 si è proceduto al riaccertamento straordinario dei residui attivi per un importo pari ad € 6,7 milioni (somme accertate ma mai riscosse dagli amministratori che ci hanno preceduto) cui si aggiunge la somma pari a 3 milioni di euro per una anticipazione di liquidità, che fu chiesta dagli amministratori del passato, per debiti certi volti al pagamenti dei fornitori. Vale la pena di ribadire che la somma dei citati debiti grava sull’attuale bilancio e su quelli futuri per circa 400 mila euro annui. Alle prese di posizione di tutte le opposizioni, accompagnati dai sorrisi beffardi dei consiglieri Cannizzo e Malaspina, quasi soddisfatti di averci messo in difficoltà, noi rispondiamo rimboccandoci le maniche per trovare soluzioni e continuando ad operare e ricostruire sulle macerie ereditate, come il contratto Enel Sole, la cui rescissione ha consentito un risparmio di circa 180 mila euro annui, come il recupero dell’IRPEF non dovuta, con un risparmio per l’Ente di circa 600 mila euro, e come l’uscita dal regime di salvaguardia che costava all’Ente oltre il 30% di spese in più e come l’efficientamento energetico con la sostituzione delle lampade al led nel centro storico. Oltre a tutto questo ci onoriamo di aver piantato “Alberi per questa Terra”.