Oramai già da qualche anno la festa di carnevale latita nella piazza esagonale di Grammichele. Ci sono feste private, certo, ma come abbiamo fatto notare lo scorso anno, il vero carnevale, quello da strada, è scomparso.
Accade abbastanza frequentemente che si sminuisca l’entità di questa festa, degradando questo evento a una ragazzata riservata esclusivamente ai giovani.
Un pensiero errato, dato che le origini del carnevale si perdono nei meandri della storia, unendo il sacro e il profano. Il paganesimo romano vedeva i festeggiamenti dei saturnali, durante i quali si sovvertivano i ceti sociali. Nella sacralità cristiana, invece, il carnevale indica un sacrificio personale che consiste nell’eliminare la carne dalla propria tavola per il periodo di quaresima. Durante i giorni di carnevale, dal giovedì grasso al martedì grasso, si era soliti banchettare per prepararsi al periodo di astinenza.
Se il carnevale in Italia è una festa molto partecipata, pensiamo ai carnevali di Venezia, Viareggio e Ivrea, la partecipazione ai carnevali in Sicilia non è da meno. Il carnevale della vicina Acireale (le cui origini risalgono al tardo ‘500, con la tradizionale “Cassariata”, ovvero la marcia dei carri) e il carnevale di Sciacca (che molti ricordano per la maschera di Peppe Nappa) sono solo due tra i carnevali più antichi e famosi dell’isola.
Anche la nostra Grammichele ha saputo festeggiare il carnevale, guadagnandosi una buona reputazione per quanto riguarda le festività carnevalesche, soprattutto nel calatino e spesso rivaleggiando con la vicina Mazzarrone per qualità.
Le prime testimonianze di importanti festeggiamenti carnevaleschi a Grammichele risalgono al dopoguerra. Dagli anni ‘50 agli anni ‘70 la nostra città vive la ricorrenza dedicandosi a sfilate tradizionali, ma soprattutto abbondano le feste da ballo private.
Particolare menzione alle feste da ballo tenutesi nel fu Cinema Iolanda, una vecchia sala ricordata dai suoi frequentatori poiché era solita offrire panini con la mortadella assieme alla visione dello spettacolo.
È solo dagli anni ‘70 che i carri diventano protagonisti dei festeggiamenti, periodo che durerà fino ai tardi anni ’90. Un’epoca florida per il carnevale esagonale, soprattutto per gruppi studenteschi che hanno partecipato ancora più attivamente, visto la presenza di concorsi a premi.
Durante questo periodo virtuoso non sono mancati i carnevali particolari. Qualcuno di voi ricorderà il carnevale del 1988, che vide ospite della piazza esagonale un grosso tendone da circo.
Negli ultimi vent’anni, invece, latitano i festeggiamenti corposi e partecipati citati poc’anzi. La presenza di carri si è ridotta, limitandosi alle sfilate dedicate perlopiù a gruppi scolastici dei più piccini.
Già dal 2007, i festeggiamenti del carnevale e le sfilate sono state dirottate dalla tradizionale “passeggiata al Corso” verso largo Mercato, tradizione poi ripresa nel 2010.
Fa riflettere, inoltre, la totale assenza di festeggiamenti carnevaleschi negli ultimissimi anni dovuta, magari, ai costi organizzativi. Anche se risulta doveroso far notare che l’assenza di finanziamenti non sempre è un valido alibi, dato che nei numerosi anni nei quali si è festeggiato il carnevale, le amministrazioni si sono ritrovate con le casse più o meno vuote, stanziando quanto possibile, e bisogna anche considerare il contributo dei cittadini privati, delle associazioni e soprattutto delle scuole che hanno animato le varie feste con uno spirito d’iniziativa che negli ultimi anni è scomparso.
Non ci resta, quindi, che invitare organizzatori e amministrazioni, attuali e future, a impegnarsi nell’offrire nuovamente un bel carnevale alla città.
Un ringraziamento al gruppo “Grammichele una città per immagini” (Marco Costantini) per la concessione delle foto.