Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del M5S Grammichele, in riferimento al recente comunicato stampa del Partito Democratico, che parlava di “tempi bui” per il futuro della città di Grammichele.
In riferimento al recente comunicato stampa del PD, il M5S Grammichele intende chiarire quanto segue.
I regolamenti non vengono approvati dall‘amministrazione, ma dal Consiglio Comunale (PB del PD, vale a dire Prima Bugia del Partito Democratico). Il Consiglio Comunale di Grammichele ha da poco approvato un regolamento che obbliga i cittadini al pagamento di una tariffa pari a €35,00 per il servizio di erogazione di acqua potabile per mezzo di autobotte comunale. Fino al giorno prima la tariffa era di €34,00. Un aumento di BEN 1 euro.
Il M5S Grammichele condivide la necessità di modificare il regolamento e abbassare quella tariffa che ci sembra eccessiva, tanto che abbiamo presentato una proposta in tal senso. Chiedere l’urgenza però denota ignoranza delle norme, in quanto le modifiche al regolamento anche se approvate oggi avranno efficacia a partire dal 2018. Durante l’ultimo consiglio comunale abbiamo informato di ciò i consiglieri del PD, che evidentemente non erano al corrente della cosa. Disconoscono le regole e vorrebbero amministrare. In ogni caso, riteniamo utile ricordare che il regolamento da poco approvato prevede anche che “Non potrà essere sospesa l’erogazione del servizio, anche se morosi, agli utenti che versano in condizioni di documentato stato di disagio economico-sociale ai quali sarà infatti, in ogni caso, garantito il quantitativo minimo vitale pari a 50 litri per abitante al giorno”.
Il servizio idrico è tornato nella disponibilità del comune di Grammichele nella seconda metà del 2015 in seguito a una scelta dell’amministrazione Canzoniere, approvata da tutto il consiglio comunale di allora (e quindi anche da numerosi ed autorevoli esponenti del PD attuale) con mozioni votate all’unanimità. Dieci mesi dopo il M5S vince le elezioni, e quando va a vedere cosa era stato fatto per preparare una corretta gestione di tale importante servizio cosa trova? Nulla, vuoto, deserto.
L’amministrazione si è rimboccata le maniche, e come primo risultato ha ottenuto il rientro dal regime di salvaguardia con l’ENEL (dal 2015 pagavamo l’energia elettrica il 30% in più). Per raggiungere questo risultato è stato necessario pagare a marzo le tredicesime dei dipendenti comunali: chiediamo scusa per il fastidio, ma così facendo solo per le spese del servizio idrico dovremmo avere un risparmio di circa 160.000€ l’anno. Gli stipendi, invece, sono sempre stati pagati tutti i mesi (SB del PD, vale a dire seconda bugia del Partito Democratico), sia ai dipendenti a tempo pieno che al personale precario, nonostante per questi ultimi la regione non abbia ancora mandato i soldi.
Per gestire il servizio inoltre è stato necessario riorganizzare la macchina amministrativa, potenziare l’ufficio tributi, creare e formare una squadra di letturisti per il censimento delle utenze idriche, e tutto ciò ha creato la necessità di alcuni spostamenti immediati. Altri ne verranno, probabilmente, ma dopo la giusta riflessione sul complesso della macchina amministrativa.
I ritardi nel calcolo dei consumi delle utenze idriche cittadine, e quindi nella chiusura dei bilanci, sono il risultato di questa necessaria fase di organizzazione della gestione di un servizio totalmente nuovo, per il quale il comune non era per nulla preparato. Se la gestione del servizio idrico fosse stata ancora in mano a terzi, questa amministrazione non avrebbe avuto problemi a chiudere i bilanci nel rispetto dei tempi previsti dalla legge. Per il futuro, garantiamo che le nostre scelte sul servizio idrico integrato non saranno ideologiche, ma guidate solo ed esclusivamente dagli interessi della comunità, sempre nel rispetto della normativa vigente (quella che i vari dispensatori di facili ricette sembrano, anche in questo caso, ignorare).