Erano diversi anni che il Museo Archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica era chiuso al pubblico. L’area archeologica, di forte rilevanza storica per la Sicilia orientale, era sostanzialmente abbandonata anche da prima del “periodo Covid”.
È però notizia di pochi giorni fa che il Museo Archeologico di Kamarina verrà riaperto al pubblico con l’arrivo dell’inizio del mese di Agosto. Non si poteva perdere l’opportunità di intercettare la marea di turisti che popola le spiaggie di Caucana, Casuzze, Scoglitti e Marina di Ragusa in questo periodo, e che potrebbe scoprire la storia di quest’area attraverso una visita al museo.
Sarà presente all’evento l’Assessore ai Beni Culturali Albeto Samonà, e “al tramonto camarinese, allieterà la serata il Maestro Marcello Giordano Pellegrino”, come descritto nel post ufficiale che leggiamo su Facebook.
Kamarina fu costruita dai Greci-Siracusani all’inizio del VI secolo a.C. sul promontorio delimitato dal fiume Ipari a nord e Onis a sud, il nuovo insediamento aveva lo scopo di stabilire un presidio sulla rotta africana e di frenare l’espansione a sud di Gela. Divenne ben presto un importante centro agricolo e punto di riferimento per l’entroterra iberico e fiorenti traffici commerciali per i siciliani.