Apprendiamo grazie alla nota prot. 3960 del 12 aprile dell’Assessorato Regionale per le Infrastrutture e per la Mobilità, che il progetto presentato diversi mesi fa denominato “Restauro dei locali e degli spazi annessi al Santuario S. Maria Maggiore del Piano di Grammichele” è stato approvato. Il santuario della Madonna del Piano, che sorge a 4 chilometri dalla città, sul fianco di una collina, e che fu innalzato nel XV secolo, adesso avrà nuova linfa.
Il restauro consentirà di poter ripristinare alcune zone che sono inagibili da anni e che riporterebbero l’idea stessa del Santuario alle sue origini. Si attende solo che l’Assessorato avrà perfezionato il relativo decreto di finanziamento e che l’iter amministrativo sarà così avviato.
La parte più importante del progetto prevede, nell’ala nord-est del caseggiato, la risistemazione dei ruderi del terremoto dell’11 gennaio 1693: il recupero delle mura perimetrali e degli archi ancora in piedi, la ripavimentazione e allestimento a piano terra di una sala conferenze, anche la possibilità di posizionare una piccola macina delle olive, per la raccolta a mano dell’olio.
A piano terra si procederà a ripavimentare l’intera area, con recupero del pigiatoio, del fosso di prima fermentazione del mosto e, se possibile, di un torchietto per la spremitura delle vinacce. Verrà inoltre recuperare la “casa dell’agricoltore” per l’esposizione dei principali arredi e degli attrezzi agricoli del tempo.
È previsto nell’intervento di restauro la sistemazione di varie stanzette e servizi per ritiri spirituali e per campeggi di giovani; verranno riviste e ripristinate le tettoie. Il tutto verrà effettuato secondo i nuovi e sempre validi criteri dell’economia circolare, della sana valorizzazione delle risorse e dell’energia rinnovabile.
Last but not least, verrà risistemato anche il cortile interno con altare fisso a ridosso del caseggiato e verranno sistemate delle panche in ferro per quando verranno effettuate delle celebrazioni in quello spazio.
Un’importante novità per la nostra Grammichele, che da sempre è legata ai luoghi del Santuario, nonostante la distanza dal centro storico. Un’operazione che permetterà di fare un’operazione culturale di conservazione e di valorizzazione del modo di vivere dei nostri avi, ma anche di migliorare uno dei luoghi storici di Grammichele, per provare a rilanciarlo anche a livello turistico.