L’impresa Pizzarotti, proprietario dell’ampia area che ha ospitato fino a poco tempo fa il Cara di Mineo, sarebbe disponibile a mettere a disposizione l’immobile per ospitare la popolazione che sta lasciando in massa l’Ucraina per via della grave crisi di guerra.
A dichiararlo all’Adnkronos è Carlo Luzzatto, amministratore delegato dell’impresa.
Il complesso immobiliare distante pochi km dalla nostra Grammichele, realizzato a Mineo fa cavallo fra fine anni ’90 ed inizio 2000, per 10 anni ha ospitato l’armata degli Stati Uniti ed è poi diventato famoso per essere e adibito a Cara, ed è stato chiuso nel 2019. L’azienda, per ora, precisa che non è arrivata nessuna richiesta in merito.
“Il centro è pronto e attrezzato e ha le caratteristiche funzionali e dimensionali per affrontare queste emergenze. La medesima disponibilità era stata fornita, fra agosto e settembre del 2021, nel corso dell’emergenza afgana“. Anche il sindaco di Mineo, Giuseppe Mistretta, si è detto favorevole all’uso dell’ex Cara per l’accoglienza di uomini, donne e bambini in fuga dall’Ucraina. Nelle scorse ore anche il governatore siciliano Nello Musumeci ha ribadito di essere pronto all’accoglienza.
Nell’ex residence ci sono 404 unità abitative, ognuna della quali dotata di tre camere da letto.
“Con un riempimento progressivo e parziale – assicurano dalla Pizzarotti – da subito si potrebbero garantire degli spazi e saremmo in grado di organizzarci per rendere disponibili tutte le unità abitative con tempi piuttosto rapidi”. L’ipotesi è quella di una gestione centralizzata dei servizi, come quello della mensa. “Attivare in ogni casa le cucine richiederebbe ovviamente una dilatazione dei tempi”.