I dati in netta e costante crescita e l’ipotesi di riapertura delle scuole sarebbero solo due delle cause secondo le quali il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) starebbe suggerendo di dichiarare la zona rossa per la nostra isola.
Più una dichiarazione di fatto che un semplice suggerimento: Bisogna chiudere.
Assolutamente rinviata l’apertura delle scuole per tutto il mese di gennaio, ovviamente.
Il CTS non è l’unico organo ad invocare il cambio di colore per la regione: L’ASP di Trapani ha richiesto la zona arancione per tutta la provincia, mentre il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si è addirittura esposto promuovendo la zona rossa per l’intera regione.
Lo stesso presidente della regione Musumeci, questo 7 gennaio, ha anticipato la potenziale zona arancione per l’intera regione.
La proposta
Tuonano i pareri negativi delle associazioni di commercianti
Non è mancato il parere negativo delle associazioni di commercianti come Confartigianato, Confcommercio GNA e Claai, che richiedono ad alta voce rassicurazioni sul mantenimento della zona gialla.
Tali rassicurazioni vengono dichiarate necessiarie sulla base che la dichiarazione dei vari contagi viene adesso calcolata anche in base ai posti ospedalieri occupati. Se si tornasse a calcolare il colore della zona solo in base ai contagiati, nessuna delle regioni italiane potrebbe considerarsi esente da limitazioni.
La situazione negli ospedali
La situazione delle corsie ospedaliere si è rivelata estremamente drammatica nelle ultime settimane: I ricoverati in terapia intensiva sono 137 a fronte dei 1187 ricoverati a causa del Covid. Con una crescita attuale, si teme di arrivare ai dati dello scorso anno, con oltre 1500 ricoverati e 205 individui in terapia intensiva. I morti nel 17 gennaio 2021, primo giorno di zona rossa del 2021, furono 38.
Quanto pesano i NO VAX
Sebbene le continue campagne di vaccinazione, i posti in ospedale continuano a salire.
Non si tratta di un paradosso, dato che i no-vax pesano per oltre l‘80% delle ospedalizzazioni, e oltre il 90% delle terapie intensive. I ricoverati con terza dose scendono all’1%, e nessuno in gravi condizioni.
Date e limitazioni
La finestra suggerita per la zona rossa è prevista tra il 17 e il 24 gennaio, con un’estensione di un’ulteriore settimana, ovvero dal 17 al 31 gennaio, in caso di zona arancione.
Le regole sono le stesse dello scorso anno: Bar e ristoranti chiusi tranne per l’asporto e la consegna a domicilio.
Negozi chiusi eccetto quelli col codice Ateco consentito, ovvero alimentari, farmacie, edicole, tabacchi.