Anche a Grammichele la voce che parla a ritmo di “No Green Pass” si è fatta sentire nell’uggioso pomeriggio di sabato 23 ottobre. Organizzata da Silvio Cervone, la manifestazione si è svolta di fronte al palazzo municipale, sotto la sorveglianza dei Carabinieri e dinanzi a un pubblico di circa 30 persone.
“Pacifica e non violenta” questo lo slogan che ha fatto da sfondo alla protesta. Diverse sono state le dichiarazioni degli intervenuti, ognuno dei quali ha espresso il motivo della propria opposizione all’obbligo del green pass.
Andrea Cosentino, studente universitario, ha dichiarato di essersi sottoposto alla prima dose di vaccino perché costretto dall’università che, prima dell’inizio del nuovo anno accademico, ha imposto il certificato verde per la frequenza delle lezioni in presenza.
Il diritto allo studio non può essere ostacolato da un lasciapassare
ha proseguito lo studente con fermezza e ha chiuso il suo intervento affermando:
Se per essere liberi bisogna esibire un certificato, questa non è libertà!
L’avvocato Lorena La Mendola, sebbene in passato si sia sempre sottoposta a tutti i vaccini necessari, ha invece espresso nel suo intervento perplessità sul vaccino contro la Sars-CoV-2 poiché, a suo dire, è ancora in fase sperimentale.
Insomma l’argomento che più divide e fomenta gli animi in questi mesi si è riproposto in piccola scala anche nella città esagonale. Emerge dunque e ancora una volta il solito dualismo: da una parte il disappunto per l’imposizione del green pass da parte dello Stato e dall’altra la diffidenza nei confronti delle decisioni assunte dal comitato tecnico scientifico e dall’organizzazione mondiale della sanità.
La discussione è lontana dall’essere risolta in breve tempo sebbene come dimostrano i dati e i fatti l’introduzione del green pass ha avuto efficacissimi risultati. La politica di vaccinazione ad oggi adottata ha comportato la drastica diminuzione dei contagi e soprattutto dei ricoveri in terapia intensiva, consentendo un graduale, ma costante ritorno alle attività sociali ed economiche. Tuttavia il trend positivo non può consentire a nessuno di abbassare la guardia. Pertanto bisogna continuare a osservare scrupolosamente le disposizioni del comitato tecnico scientifico. Rimane infine sperare che, in un modo o nell’altro, la pandemia smetta di monopolizzare qualunque dibattito e ci restituisca la varietà di argomenti a cui eravamo abituati.