Si è concluso da appena qualche settimana un importante evento, la Biennale di Roma XIII Edizione, che ha visto la partecipazione di un nostro concittadino, Ignazio Marsiano, contribuendo così a portare alto valore alla nostra comunità fuori dal contesto locale.
L’esclusivo avvenimento della Biennale di Roma è una mostra a livello internazionale di pittura, scultura e fotografia che si svolge a Roma dal 2005 e che accoglie artisti provenienti da ben oltre 30 paesi del mondo, rappresentando un momento di incontro e confronto di diverse esperienze artistiche. L’organizzazione è affidata all’ Associazione culturale CIAC (Centro Internazionale Artisti Contemporanei) che attraverso le varie manifestazioni artistiche dell’evento vuole farsi portavoce di uno strumento che permetta la piena conoscenza della realtà e che offra la possibilità di una maggiore spinta verso un cosciente impegno nei confronti dell’arte. La XIII Edizione, nonostante l’emergenza covid-19, si è svolta in due sessioni: la prima al 12 al 21 settembre 2020 e la seconda dal 7 al 16 maggio 2021 ed è proprio durante la seconda sessione che Ignazio Marsiano è intervenuto partecipando a questa spettacolare manifestazione.
Qualche giorno prima della sua partenza abbiamo invitato l’artista presso la nostra redazione affinché potesse renderci partecipi di quale stato d’animo lo invadeva e chiacchierando abbiamo avuto anche l’occasione di conoscerlo meglio.
Ignazio Marsiano è un’artista nato a Grammichele nel 1960 con la passione per l’arte, infatti già all’età di 7 anni esprimeva la sua vena artistica lavorando con i carrettieri siciliani Mussuto e Gallo, e si forma nel corso degli anni studiando da autodidatta e specializzando in pittura. L’arte fa parte della sua famiglia da tempi molto antichi, infatti, come lui stesso ci racconta, monumenti come la Scala di San Giacomo a Caltagirone vanta tra i vari autori proprio un antico avo Marsiano della sua stessa famiglia.
Definisce l’arte come “sofferenza, gioia e passione” : sofferenza perché spesso all’interno della piccola cittadina esagonale non si è sentito riconosciuto e apprezzato per le sue doti ma allo stesso tempo al di fuori del confine del territorio di appartenenza ha avuto modo di percepire gioia che si è tramutata in passione sprigionando la sua vena artistica che l’ha portato a partecipare a numerosi eventi con le sue creazioni fino all’ultima selezione a Reggio Calabria per partecipare alla XIII Edizione della Biennale di Roma. Ha pubblicato 3 volumi di Enciclopedie “Avanguardie artistiche” che racchiudono i suoi quadri, i quali hanno come ispirazione l’arte impressionistica a cui si aggiunge una particolare attenzione e cura allo studio della luce, infatti le sue opere si contraddistinguono per temi del sud con predominanza di luce.
L’opera con cui è entrato a far parte degli artisti della Biennale è Francesca, una ragazza di Caltagirone che Marsiano ha incontrato per caso volendone immortalare il volto che per lui incarna quello di una tipica donna siciliana che racchiude al suo interno secoli di dominazioni utilizzando carta camoscio con pastelli e oli.
Alla domanda “se non avessi fatto l’artista cosa avresti fatto?” Marsiano ci risponde che avrebbe voluto occuparsi di scultura, un’arta sfumatura dell’arte, sintomo del fatto che non riesca a percepire la sua vita senza l’arte. Partecipa alla XIII Biennale di Roma con spirito umile e allo stesso tempo emozionato e incoraggiato a trovare nuovi spunti affinché il suo talento possa continuare a trasmettere emozioni attraverso le sue opere.