di Salvatore Cannizzo
Come i loro personaggi, i contastorie navigano oramai nell’immaginario collettivo e si perdono nella memoria e nella fantasia di coloro che fortunatamente li hanno conosciuti, oggi spazzati via dalla televisione e dal web. Scopo è testimoniare attraverso questo “cuntu ” il dramma che vivono sulla loro pelle talune categorie di cittadini-lavoratori italiani, prigionieri della pandemia da Covid-19 e del rischio calcolato.
L’immaginario proposto alla lettura assomiglia a una giullarata popolare che si snoda in 2 atti, con l’ausilio di un’ideale palcoscenico dentro una comune abitazione, che racconta uno spaccato di vita quotidiana di una giovane coppia di professionisti, Lui avvocato, Lei ingegnere, coniugata e figlio in tenera età. Analoga situazione è sovrapponibile per essere vissuta indifferentemente da altri giovani professionisti che svolgono l’attività di commercialisti, agronomi, architetti, geometri e così via, nonché lavoratori autonomi e piccoli imprenditori, artigiani, artisti, cioè cittadini-lavoratori che minutamente progettano, organizzano e realizzano in autonomia il proprio lavoro.
Il contesto storico inquadra un periodo del dopo Cristo, tempo che proietta la giovane coppia di professionisti nell’angoscia del politico teatro dell’assurdo, catapultata con forza nel tunnel pandemico. Le vicissitudini di minuta politica registrano la presenza del Conte bis, universalmente chiamato artista!
Si apre il sipario e la scena è la stanza con divano, televisore, biberon e orsetto di peluche azzurro. La TV dà notizia che …“anche per i professionisti servono dunque misure “di ristoro” come quelle varate per le aziende e sostegni agli investimenti, soprattutto nel campo dell’informatizzazione””.
Dunque, “Ristori”: alla giovane coppia di professionisti arriverà il benefico sollievo in danaro che li conforterà dall’avvilimento e dalla prostazione, un aiuto alla loro vita temporaneamente interrotta o revocata, in buona sostanza una vita sospesa certamente diversa da quella spericolata cantata dal Vasco.
D’altronde la ragione c’è ed è sotto gli occhi di tutti: Lui rileva che i tribunali hanno cancellato le udienze e rinviate “sine die”, tempi lunghi, lunghissimi, talmente lunghi che appaiono indefiniti. Non si batte chiodo, tribunali fermi e udienze neanche a parlarne, il piatto piange. Lei ha un diavolo per capello: vorrebbe concludere un lavoro di riordino edilizio di sismabonus commissionatole alla fine dell’anno precedente, ma non le riesce ad avere taluni documenti richiesti all’archivio notarile, cui ha dovuto far riferimento in quanto lì custoditi le copie degli atti compilati dai Notai che non svolgono più la professione perché in pensione o deceduti. Ha inviato diverse e-mail di sollecito e ricevuta qualche laconica risposta alle continue telefonate:“guardi dottoressa-ingegnere che lavoro da casa, la connessione è scarsa, non c’è campo.. e la linea và e viene, … l’ufficio è chiuso, …. siamo tutti in smattivorching. Dottoressa-ingegnere deve avere pazienza e mettersi in fila”.
All’ufficio postale almeno la fila è là davanti o dietro a te, ma a casa dell’impiegato in modalità di lavoro agile?
Ristoro anche per il bimbo, e gli occhietti vispi presagiscono altri giochi.
La notizia giornalistica, comunicata attraverso il tubo catodico dal clarinetto di turno, mette allegria in famiglia e serioso compiacimento nutre l’assenso alla manifesta volontà del Conte bis: sul vostro conto corrente saranno accreditate individualmente delle somme che contribuiranno ad alleviare le vostre sofferenze: anche voi avete diritto di campare, tranquilli nessuno rimarrà indietro e tutto andrà bene! L’eco rimbomba accompagnato con l’affaccio dal balcone di piazza Monte Citorio, il sorriso per la stampa funge da cornice, si completa con luci, flash, coriandoli, tric trac e gioia infinita. La povertà è stata vinta, crepi l’avarizia! Sono stati accreditati sul personale conto corrente della giovane coppia di professionisti ben 600,00 euro a titolo d’indennità per il mese di marzo 2020, pari a 19 euro e 35 centesimi giornalieri. Beh, quanto meno un panino imbottito, una frutta e il latte per il bimbo sono certi e di fame nessuno morirà, andrà tutto bene ripete l’uccello-profeta.
La somma che costituisce ristoro per la giovane coppia di professionisti avrà cadenza mensile, vero? Di questo nel decreto “cura Italia” non se ne fa cenno, non è mica l’assegno pensionistico: ben si sappia che è un bonus, cioè una tantum, cioè una gratifica senza vincolo di ripetitività corrisposta dal Conte bis a titolo d’incentivo al mantenimento in vita di talune categorie di cittadini-lavoratori titolari di partita iva. Vuoi vedere che dovremo inserire le 600,00 euro nella dichiarazione dei redditi? Dal collegamento Skype l’amica commercialista risponde e assicura con linguaggio forbito che con la modalità emendata il bonus non costituisce rilevanza reddituale. Sai, anch’io ho avuto accreditati 600,00 euro risponde l’amica commercialista: i clienti non pagano ed è tutto fermo, anche l’Agenzia delle Entrate è in smart working, al telefono poi nessuno risponde e figurati alle e-mail. Tutto fermo, conclude la telefonata l’amica commercialista, tranne gli adempimenti fiscali e tributari, una situazione da psicofarmaci.
Intanto al giovane professionista di area legale il tribunale notifica lo spostamento delle udienze calendarizzate: il procedimento 111 è rinviato alla data del 20 dicembre 2020, il procedimento 222 è rinviato alla data del 16 luglio 2021, il procedimento 333 è rinviato alla data del 6 maggio 2022. Uno scatto d’ira accompagna la notizia appresa: sono procedimenti in decisione, perché il Giudice non li tratta ed emette il giudizio, così incassare qualcosa dal cliente? Anche se è in smart working, e quindi lavora a casa sua, la Giustizia del Giudice non dovrebbe fermarsi, egli, il Giudice, impiegato dello Stato è, e mensilmente ristorato per lavorare da casa.
In verità l’iniziale scena si allarga fino a comprendere che quasi tutta l’Italia è in smart working. La conseguenza? Le gonne e i pantaloni risultano stretti, con la tuta si sta a proprio agio e la circonferenza corporea aumenta. Tranquilli tutto andrà bene, ripete l’uccello-profeta. L’orsetto azzurro di peluche manifesta segni di colore diverso e la giovane coppia di professionisti, Lui avvocato, Lei ingegnere, a fine mese dovrà sostenere le spese ahimè note: la casa in affitto, lo studio in affitto, la luce, il gas, le spese condominiali, la Cassa professionale, l’immancabile Tari.
Fatto il totale (almeno siamo d’accordo che è la somma a fare il totale?) senza l’aiuto dell’amica commercialista, la giovane coppia di professionisti apprende che il bonus governativo è volato via senza aver creato ristoro spirituale nè godimento. Tranquilli, tutto andrà bene, ripete l’uccello-profeta, il Conte bis nessuno lascia indietro. Consumata maestria del politichese accompagna l’emanazione dei “Ristori Bis, Ter, Quater”, cioè decreti legge per l’indennità onnicomprensiva per il sostegno emergenziale da Covid.-19.
In buona sostanza, a dicembre 2020 del I periodo dopo Cristo, dinastia del Conte bis, alla giovane coppia di professionisti verranno accreditati sul conto corrente personale 1.000,00 euro (mica noccioline). Il calcolo da marzo a dicembre 2020 è presto fatto: 600,00+1.000 sommano a totale euro 1.600,00, che diviso 306 giorni assegnano alla quotidiana vita della giovane coppia il ristoro giornaliero pari a Euro 5,22.
L’orsetto di peluche azzurro è oramai irriconoscibile e il latte per il bimbo bisogna pagarlo. Con quali soldi? Ci si chiede se, similmente alla comunicazione del tribunale che rinvia le udienze, l’impiegato dell’archivio notarile che non risponde ai solleciti della Dottoressa-Ingegnere-Mamma e pure Moglie, i pagamenti delle minute spese e necessità di mantenimento in vita della giovane coppia possono essere postergati oppure rinviati ad altra data.
È diffusa notizia che la giovane farmacista della parafarmacia vicino casa abbia risposto col segno dell’ombrello, e rinfresca la memoria alla giovane coppia di professionisti che “senza soddi non si canta Messa”.
Si chiude il sipario, il primo atto è stato concluso. Del Conte bis, universalmente artista, non vi è più traccia successiva e pare che “Cristo si è fermato a Eboli”. Il registra avrebbe voluto cambiare la scenografia, purtroppo l’assenza di risorse finanziarie non ha permesso ciò. Quindi la scena è coerente al I atto: stanza con divano, televisore, biberon e orsetto di peluche ( di azzurro è rimasto il ricordo).
Il tempo storico segna sempre il periodo dopo Cristo, all’altare siede Draghi e corona di alloro adorna il capo: veni, vidi, vici segna l’inizio di nuovi avvenimenti: come dice il proverbio, cosa fatta capo ha! L’emergenza da Covid-19 riprende a galoppare: saliti sul cavallo lanciato al massimo galoppo adesso tutti hanno paura e vogliono scendere e riaprire la saracinesca, ma dimenticano di non tenere in mano la briglia. CTS consiglia prudenza e la politica aperture prudenti, intelligenti, responsabili. Vaccini è la parola d’ordine, e vestiremo tutti alla marinara.
La giovane coppia di professionisti, coniugata e figlio in tenera età, si chiede: chissà se il Giudice si è vaccinato. Perché dici questo? Mi è stato notificato altro rinvio a marzo 2023 risponde Lui, altra udienza in decisione che vola via e con essa la possibilità di incassare qualche soldo.
Per l’arrabbiata Lei altro diavolo per capello, “cara dottoressa-ingegnere attenda la fila, sono in smattivorching”. Dalla TV accesa si sente: quanti grammi di riso mangiate se siete a dieta? Giuseppina, mi porti una birra fresca (?), mi sento prigioniero, chiuso in casa, “sto smattivorching mi procura una sete da morire” Tanuzzo vedi di non bere tanto perché sei al lavoro!… “e chi vuoi che mi controlli? Io nell’archivio sono, c’è bel fresco!” E qui casca l’asino, e vien da chiedersi quante volte casca quest’asino? Draghi all’opera, dunque, “Sostegno”.
Miei cari italiani vediamo come determinare la media di fatturato del 2019 con la dichiarazione dei redditi 2020, la fascia di fatturato, come viene calcolato il fatturato medio del 2020, nonché le percentuali effettive che, in molti casi, vanno dal 2,5% al 5%.
La TV accesa permette si sentire le ultime novità comunicate dal clarinetto di turno, questa volta in veste di signorina con la pettinatura fresca di parrucchiere: “Grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 41 del 22 marzo 2021, universalmente noto quale Decreto Sostegno, il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha confermato nuovi bonus, aiuti, incentivi, contributi a fondo perduto, e chi più ne ha più ne metta, in favore di varie categorie di lavoratori, i quali risultano essere stati maggiormente colpiti dalla crisi economica provocata dall’arrivo del Coronavirus. Si tratta in particolare degli aiuti destinati a tutti i lavoratori autonomi con partita IVA che potranno accedere non solo ad un nuovo bonus da 2.000 euro fino ad un massimo di 150 mila euro a fondo perduto, ma anche alla possibilità del cosiddetto anno bianco contributivo, grazie alla quale potranno ottenere degli ulteriori tagli ed esoneri in merito ai contributi da pagare durante l’anno 2021. Ecco dunque tutte le novità messe in atto dal premier Draghi in favore dei possessori di partita IVA.”
Nella coppia di giovani professionisti si riaccende una luce di speranza (non il ministro, quello ha la Esse maiuscola), in fondo in fondo lo Stato non ti abbandona, tranquilli tutto andrà bene ripete fino alla nausea l’uccello-profeta. Fatti quattro conti con l’aiuto telefonico dell’amica commercialista, succede che la giovane coppia di professionisti rimane a bocca asciutta, nessuna somma di denaro verrà accreditata in conto corrente. Perché? Perché dal raffronto fra il volume d’affari del 2020 non emerge il famoso almeno 30% in meno di fatturato medio mensile rispetto al 2019. La giovane coppia di professionisti nel 2019, quando la vita correva ancora normale, aveva lavorato e fatturato da buoni contribuenti (italiani brava gente sono).
D’improvviso (?) arriva senza bussare u’ Covidi (in definitiva, c’è o non c’è?) e tutto si blocca, tranne un pagamento incassato e fatturato nel 2020 per prestazioni professionali e lavori resi nel 2019. Il busillis, cioè il mistero buffo è svelato: manco 1.000,00 euro di aiuto alla giovane coppia di professionisti con figlio a carico. Qui la somma và picco: zero meno zero fà zero! E cosa racconti alla bottegaia?
Passa che ti ripassa, il tempo passa e il piatto piange, e a dire il vero anche l’orsetto di peluche azzurro (a memoria d’uomo dapprima aveva tale colore e non piangeva). Sempre dalla TV accesa il clarinetto di turno annuncia che è in arrivo al binario zero numero zero il Sostegno Bis, cui seguirà il Tris, il Quater…(non è prevista la tombola).
Bisogna riconoscere che c’è coerenza tra il I e il II periodo dopo Cristo, fra il I e il II atto teatrale e la comunicazione mediatica funziona, tutti a ripetere le stesse cose più volte al giorno dalla mattina alla sera. L’uccello-profeta è l’unico contento, mi pagano a cottimo!
La giovane coppia di professioni, a proposito del termine sostegno, andando a consultare il vocabolario trova scritto: “Quando ha la funzione di reggere il peso di un oggetto…aiuto, appoggio, materiale o morale..”.Coerentemente emerge alcuna differenza tra il Conte bis e il Draghi “…cugini sono? Si ! …evviva, tutti ‘na cosa sono… “ (liberamente tratto da Baarìa di Tornatore). Semiserio è un aggettivo che dice le cose tra il serio e lo scherzoso, ma anche opera musicale che alterna aspetti buffi con elementi drammatici.
Cambia il maestro ma la musica rimane la stessa. Sovviene in mente l’aforisma che nel 1980 Nanni Loy, nel suo film capolavoro Cafè Express, farà dire a Michele Abbagnano, venditore di caffè in regime di economia sommersa e senza biglietto lungo la tratta del treno partito dal sud verso il nord: “…il fatto è che i calci sono sempre diversi, ma il culo è sempre il mio”.
Ristoro o Sostegno? Che ne dite voi? Sta di fatto che le voci sono arrivate e niente è arrivato dopo. Si chiude il sipario e si pensa ad altra commedia umana.