Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a cura dei gruppi consiliari di Grammichele MOVIMENTO 5 STELLE – SVILUPPO E LEGALITÀ inerente ad un ordine del giorno presentato nella seduta del Consiglio Comunale di Grammichele tenutasi in data 27.04.2020, Ordine del Giorno avente ad oggetto “Elementi di crisi del servizio sanitario alla luce dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19: problematiche e possibili soluzioni”, primo firmatario il portavoce in Consiglio Comunale Giuseppe Larocca, del M5S.
Preso atto della lettera pubblicata da alcuni medici sul New England Journal of Medicine in data 21.03.2020, primo firmatario il Dr. Mirco Nacoti (anestesista e rianimatore all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in prima fila nel fronteggiare l’emergenza sanitaria di questi mesi), di cui si riportano alcuni estratti:
“Gli ospedali possono rappresentare il principale vettore del Covid-19, perché si riempiono di pazienti contagiati e facilitano la trasmissione a quelli non infetti. I pazienti sono trasportati dalla rete regionale, che contribuisce a diffondere il virus attraverso le ambulanze e il personale. […] L’assistenza domiciliare evita spostamenti non necessari e allevia il carico degli ospedali. […] Questo approccio limiterebbe l’ospedalizzazione a una percentuale mirata di pazienti, diminuendo il contagio, proteggendo i pazienti e i sanitari e minimizzando il consumo di dispositivi di protezione”;
preso atto dell’intervista al Dr. Nacoti pubblicata sul giornale “il Manifesto” in data 15 aprile 2020, di cui si riportano alcuni estratti:
Avete scritto che dalla medicina basata sul paziente si dovrebbe passare a una medicina basata sulla comunità. Che significa?
“Negli ultimi anni ci si è concentrati sulla cura della singola persona e si è trascurata la comunità, l’assistenza domiciliare che evita l’ospedalizzazione. L’epidemia non si combatte aumentando i posti di terapia intensiva, l’elemento centrale è il contenimento del contagio, altrimenti non bastano tutti i posti letto del mondo”.
Per l’assistenza domiciliare servono servizi sul territorio, ci sono?
“L’ospedale ha centralizzato molto. Bisognerebbe fornire protezioni ai medici di base, invece mancano mascherine, camici, calzari. E si potrebbe potenziare la telemedicina. Un saturimetro collegato a una app e controllato a distanza non è una cosa complicata, esiste già e rappresenta un elemento diagnostico fondamentale”;
considerato che le USCA (Unità Speciali di Assistenza Territoriale), previste dal decreto legge n° 14 del 9 marzo u.s., a distanza di oltre un mese e mezzo sul nostro territorio non sono ancora operative (mentre, ad esempio, in provincia di Bergamo sono operative dal 19 marzo 2020);
considerati i ritardi nell’esecuzione dei tamponi domiciliari e nella loro refertazione;
noi consiglieri del Movimento 5 Stelle di Grammichele e del gruppo Sviluppo e Legalità, riteniamo necessario difendere il valore della Sanità Pubblica, e chiediamo che a partire dalle nomine dei vertici sanitari il criterio di selezione sia quello del merito e delle reali competenze; ribadiamo la necessità di sostenere la Sanità Pubblica e di correggere le politiche che hanno impoverito il Sistema Sanitario favorendo il privato e mortificando il bisogno di salute pubblica di interi territori.
Riteniamo altresì che in primo luogo vada potenziata la sanità territoriale, la quale dovrebbe essere il cardine della risposta del servizio sanitario all’emergenza che stiamo vivendo. Riteniamo che questo vada fatto immediatamente, perché un’assistenza territoriale efficiente consente rapidità di diagnosi e cura già al domicilio del paziente, riducendo le complicazioni gravi, gli accessi in ospedale, la diffusione del contagio.
Chiediamo pertanto:
- che le USCA diventino al più presto tutte pienamente operative, e che siano dotate di personale sanitario sufficiente, e sufficientemente formato, a svolgere con celerità ed efficienza tutte le attività previste;
- che tra i compiti delle USCA sia previsto anche l’esecuzione dei tamponi direttamente al domicilio del paziente, perché è ormai dimostrato che la diagnosi precoce può ridurre i ricoveri ospedalieri e le complicanze gravi;
- che l’attività delle USCA non sia limitata a questo periodo di emergenza, ma che continui durante la cosiddetta “fase 2” ed anche oltre, diventando strumento di collegamento tra le varie componenti della medicina del territorio;
- che al di là delle USCA, che rappresentano comunque una riposta parziale e insufficiente a risolvere le tante criticità, il governo regionale si adoperi per potenziare il servizio sanitario pubblico, partendo dalla assistenza territoriale che per prima e più rapidamente può dare risposte concrete ai cittadini, non solo ai pazienti Covid-19 positivi ma anche ai disabili, agli anziani, ai portatori di patologie croniche;
- che si acceleri con la refertazione dei tamponi, dotando al più presto anche il Presidio Ospedaliero di Caltagirone delle apparecchiature necessarie;
- che ai MMG e ai PLS vengano forniti i DPI idonei per poter svolgere la loro attività senza rischi per loro stessi e per i loro assistiti;
- che alla luce dell’individuazione del P.O. Gravina e S. Pietro di Caltagirone come Centro Covid Regionale, si verifichi la congruità dell’organico dei medici e del personale sanitario di supporto a disposizione per la cura dei pazienti ricoverati per Coronavirus, per adeguarlo in tempi brevi alle nuove necessità, ove necessario;
- che alla luce del fatto che l’individuazione del P.O. Gravina e S. Pietro di Caltagirone come Centro Covid Regionale sta inevitabilmente comportando l’impossibilità di effettuare nel nosocomio ricoveri ordinari di soggetti affetti da altre patologie, si apra una seria riflessione sulla mancanza di altre strutture ospedaliere nel nostro territorio, frutto delle politiche scellerate degli ultimi decenni, che oggi mostrano tutti i loro limiti nel tutelare la salute dei cittadini del calatino.
Il Portavoce del Movimento 5 stelle al consiglio Comunale di Grammichele, Dott. Giuseppe Larocca, primo firmatario, ha dichiarato:
“Riteniamo questa risoluzione molto importante, perché affronta le tante criticità che la sanità pubblica, e in particolare l’assistenza territoriale, ha evidenziato in questi mesi di emergenza sanitaria, e sulle difficoltà che di riflesso molti cittadini, pazienti (nel senso di malati), stanno vivendo sulla propria pelle, abbandonati a casa per settimane in attesa di diagnosi e cure con sintomi suggestivi per infezione da Coronavirus. Oggi un nostro concittadino che dovesse accusare febbre persistente, accompagnata da altri sintomi che rendono suggestiva la presenza di una infezione da Covid-19, non può fare altro che stare a casa pregando che tutto vada per il meglio. Il curante non può andare a visitarlo a domicilio, le USCA ancora non sono operative, e servono solitamente non meno di due settimane per sapere se è o meno positivo al Covid: la prima per l’esecuzione del tampone domiciliare, e almeno un’altra per avere il referto.
Tutti ciò è intollerabile!
Con questo atto consiliare, intendiamo richiamare l’attenzione delle autorità competenti sulla urgente necessità di potenziare la medicina territoriale al fine di tutelare la salute dei nostri cittadini, rendendo effettiva (e non solo sulla carta) l’implementazione di tutte quelle strutture che possano consentire un veloce ed efficace percorso diagnostico-terapeutico al domicilio del paziente, già dalle primissime fasi delle manifestazioni cliniche dell’infezione da Covid-19. Ciò consentirebbe di applicare sul territorio dei trattamenti molto più rapidi e tempestivi rispetto a quanto accade oggi, il che consentirebbe a tanti pazienti di guarire a casa, evitando di lasciarli in preda al progredire della patologia costringendoli al ricovero ospedaliero.”
Cordiali saluti
Grammichele, 28/04/2020
I GRUPPI CONSILIARI
Movimento 5 Stelle – Grammichele
Sviluppo e Legalità