Anche se da diversi giorni, trapelavano voci tra i corridoi del Palazzo Comunale di Grammichele, arriva durante la seduta del consiglio comunale di lunedì 15 ottobre 2018, la lettura di una lunga lettera con la quale Gianfranco Morello, lascia il suo incarico di assessore Assessorato Sviluppo Economico, Politiche Comunitarie, Sport nonché vice-sindaco della città esagonale.
Passaggi della lunga lettera da cui si evince una mancata coerenza con la compagine amministrativa “……Ho sempre pensato che avrei fatto un passo indietro nel momento in cui mi fossi reso conto che il mio modo di fare, la mia visione politica, non fosse più coerente con il resto della compagine amministrativa.”.
Gianfranco Morello, lascia il suo mandato amministrativo, contraddistinto da una presenza “sul campo” e sempre in prima fila per affrontare le problematiche della città, tra i quali i continui disservizi idrici, lavori pubblici, verde pubblico, manutenzione, assistenza in prima persona durante l’incendio presso gli impianti Kalat nel corso del 2017.
Incredulità tra i presenti intervenuti tra il pubblico durante la seduta del consiglio, contornata da messaggi di ringraziamento e stima da parte dei consiglieri comunali presenti.
Richieste di chiarimenti da parte dei consiglieri comunali di opposizione , rivolte al primo cittadino di Grammichele, presente in sala, sulla scelta motivata dallo stesso di “…dare nuova linfa” alla classe dirigenziale amministrativa, e sul contenuto dai toni forti della lettera presentata dall’assessore dimissionario.
Il primo cittadino volendo dar una risposta ai consiglieri comunali , ha voluto puntualizzare la propria scelta con la motivazione di dare “..una nuova linfa” con una “… nuova visione” dell’assetto amministrativo.
(… DICHIARAZIONI IN CORSO DI AGGIORNAMENTO )
Già trapela ma non ancora confermato, il nome del neo assessore che andrà a sostituire il dimissionario Gianfranco Morello, segno questo che la rottura interna alla giunta pentastellata, ormai era ben definita da diverse settimane.
Di seguito riportiamo integralmente la lunga lettera di dimissioni letta durante la seduta del consiglio comunale .
Egregio sig. Sindaco, Sig. Segretario comunale, Sig. Presidente del consiglio,
ad oltre due anni dall’inizio di questa avventura amministrativa è divenuta più forte in me la convinzione che la politica debba essere un servire la collettività, servire gli altri e non servirsi degli altri; condivido quanto disse oltre 40 anni fa Aldo Moro, diffondendo valori che dovrebbero caratterizzare ogni agire politico.
Questa convinzione credo abbia caratterizzato e continui a caratterizzare tutta la mia attività amministrativa, senza distrazioni e senza tentennamenti; sono stato sempre in prima linea per affrontare problemi anche gravi, presentatisi nel corso di questi anni, sempre a stretto contatto con il territorio e con i cittadini.
In questo periodo ho avuto modo di amare di più questa città e i miei concittadini, ed ho lottato per la dignità di noi tutti e per valorizzare le bellezze di questi luoghi, fin dalla cura delle piccole cose.
Ho pensato alla “cosa pubblica” con la stessa responsabilità e con la medesima determinazione con cui gestisco le mie cose, senza risparmiarmi.
Se ho commesso errori, sono connessi alla mia voglia di fare, alla inesperienza di chi per la prima volta si è trovato a gestire la cosa pubblica, al pragmatismo, a volte eccessivo, che mi caratterizza per dare immediate soluzioni ai problemi, a volte, purtroppo senza fare i conti con una pubblica amministrazione intrisa di anacronistici burocratismi ed inaccettabili guarentigie.
Ho sempre pensato e manifestato l’idea che un politico, e soprattutto un amministratore, deve avere la capacità di essere protagonista dell’azione amministrativa assumendosi la responsabilità delle proprie azioni, ovviamente in coerenza con l’agire amministrativo del resto della compagine politica.
Ho sempre pensato e continuo a pensare che la politica non deve essere una professione né un mezzo di sostentamento e/o di integrazione del proprio reddito.
Ho sempre pensato e continuo a pensare che il mio impegno politico ed amministrativo era ed è volto a cambiare il sistema attuale, senza che questo, invece, mi “fagociti”, ripromettendomi ogni giorno intransigenza e coerenza in questo mio ideale.
Ho sempre pensato e continuo a pensare che l’azione amministrativa di una compagine politica debba essere il frutto di un lavoro di squadra, all’interno della quale le inevitabili differenze culturali e politiche devono trovare una sintesi dialettica, sfociando in decisioni ponderate, motivate, mai improvvisate, anche se non sempre necessariamente legata al “politicamente corretto” o al rispetto formale di “istituzioni” a volte latitanti o evanescenti, a volte addirittura colpevolmente o dolosamente ignare delle problematiche esposte, e spesso approssimative nelle soluzioni prospettate; insomma, credo nel coraggio di assumere decisioni anche dirompenti, sempre avendo come obiettivo il precipuo interesse della città.
Ho sempre pensato che avrei fatto un passo indietro nel momento in cui mi fossi reso conto che il mio modo di fare, la mia visione politica, non fosse più coerente con il resto della compagine amministrativa.
Respingo al mittente ogni possibile tentativo di strumentalizzare la mia persona e rifuggo da qualsiasi forma di vittimismo; la mia scelta, sia pur sollecitata, va nell’ottica di consentire l’ingresso di nuova linfa che possa continuare il lavoro già intrapreso.
Ringrazio il sindaco per la fiducia finora accordatami, sono stati due anni intensi che mi hanno fatto crescere professionalmente e umanamente.
Ringrazio la giunta, di elevato spessore professionale ed umano, ed i consiglieri comunali del movimento 5 stelle per il notevole contributo che hanno dato, cooperando in modo fattivo alla risoluzione di difficili problematiche.
Ringrazio tutto il consiglio comunale con il quale ho sempre preferito avere un rapporto franco e schietto, senza ipocrisie e mistificazioni, nell’ottica del naturale rapporto dialettico e nel rispetto dei rispettivi ruoli istituzionali.
Ringrazio tutti i membri dello staff del sindaco, sempre attenti ad ogni mia richiesta, senza mai guardare l’orologio né la declaratoria della categoria di appartenenza.
Ringrazio il personale dipendente che mi ha maggiormente coadiuvato in questi due anni, lo spirito di abnegazione e dedizione totale di alcuni di essi compensa la presenza, purtroppo, di altri poco rispettosi dei doveri di diligenza, efficienza ed efficacia che dovrebbero caratterizzare l’operato del pubblico dipendente.
Ringrazio i cittadini di Grammichele per avermi dato l’onore e l’onere di curarmi di loro, dei loro bisogni, delle loro necessità, per la comprensione che hanno avuto nei momenti difficili, sperando di non aver deluso le loro aspettative.
Ringrazio infine tutti i volontari del movimento (Salvo Giandinoto, Giancarlo Sileci solo per citarne alcuni) per l’instancabile contributo dato nei momenti di grande difficoltà e per non essersi mai negati alle mie richieste di aiuto, secondo l’insegnamento di Don Milani secondo il quale “il problema degli altri è uguale al mio, sortirne insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”, e ciò nell’ottica di un rinnovato e proficuo rapporto tra volontariato e politica che deve caratterizzare ogni vivere sociale.
Continuerò a fare politica dall’esterno del palazzo, pur senza incarichi istituzionali, solo per amore di questa città con l’augurio, per la giunta e per il sindaco, di continuare questo difficile lavoro intrapreso; darò il mio contributo come attivista del movimento 5 stelle, di cui mi onoro di far parte, mettendo a disposizione la mia esperienza e la mia attività da volontario.
Grazie.